E' un minerale fondamentale per l'organismo e presente in ogni cellula vivente; combinandosi con le proteine ed il rame forma l'emoglobina, la molecola che trasporta l'ossigeno dai polmoni ai tessuti. In questo modo determina la qualità del sangue ed aumenta la resistenza allo stress ed alla fatica. Partecipa, inoltre, alla formazione della mioglobina, una sostanza che trasporta l'ossigeno ai muscoli consentendo la contrazione muscolare. L'organismo ne utilizza pochissimo: il 90% del ferro ingerito non viene assimilato e non raggiunge mai il sangue. Solo il 2-4% viene utilizzato e depositato principalmente nel fegato, nella milza, nel midollo spinale e nel sangue. Erroneamente si ritiene che la carenza di ferro sia all'origine di tutte le anemie (quelle che lo sono vengono denominate sideropeniche).
Secondo i LARN il fabbisogno di ferro varia tra uomini e donne e per quest'ultime "oscilla" in base al loro "stato". Un maschio adulto (così come una donna in età non fertile) deve assumerne 10 mg al giorno; per la donna il fabbisogno va dai 18 mg al giorno per tutta l'età fertile (e cioè dal menarca fino alla menopausa), fino ai 30 mg al giorno in gravidanza (mentre in allattamento si torna ai valori da adulto).
Poiché il ferro viene assorbito più facilmente in presenza di vitamina C e calcio, un'alimentazione corretta deve prevedere anche questi due elementi. Le fonti principali di ferro sono carni ed interiora (soprattutto fegato), legumi (e, in particolare, la soia), tuorlo d'uovo, pesce, melassa, verdura a foglia verde, frutta secca, cacao amaro (ben 14,5 g per 100 g!), tofu. Il ferro di origine animale è più facilmente assorbibile di quello di origine vegetale, non bisogna però eccedere con le carni per non creare uno squilibrio fosforo-ferro che ne impedirebbe l'assorbimento.